Martedì 7 giugno 2022, alle 17.00, nella Biblioteca monumentale del Museo di San Marco, Marco Cianchi, professore emerito dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, terrà una conferenza dal titolo Rothko a San Marco. Introdurrà il Direttore del museo, Angelo Tartuferi.

Marco Cianchi ripercorrerà le varie fasi della pittura di Mark Rothko – uno dei più eminenti maestri dell’astrattismo americano del Novecento – inquadrandola nel contesto socioculturale degli anni in cui si sviluppò, approfondendo il suo rapporto con l’arte italiana del Rinascimento, in particolare con la pittura dell’Angelico e l’architettura di Michelangelo.
La fortuna critica di Beato Angelico riserva ancora sorprese. Oltre alla fortuna letteraria e figurativa, di cui nuovi e succulenti spunti ci dà il recentissimo saggio di Gerardo de Simone nel Quaderno n.3 del Museo di San Marco Il Giudizio Universale restaurato, esiste l’affascinante tema dell’eredità visiva, colta e riconosciuta più o meno consapevolmente dagli artisti del Novecento. Tra questi, Mark Rothko è indubbiamente quello che ha saputo comprenderne più a fondo l’essenza, assorbendo e facendo suo l’umanesimo metafisico del nostro Fra Giovanni da Fiesole.
La pittura di luce di Beato Angelico lasciò un segno profondissimo nella poetica di Rothko: nei suoi tre viaggi in Italia (compiuti nel 1950, nel 1959, e nel 1966), infatti, l’artista americano tornò puntualmente a visitare il Museo di San Marco, stringendo con il ciclo di affreschi del frate pittore un legame intenso e pieno di conseguenze strutturali e formali per la sua arte. Rothko riconobbe nella qualità tonale della pittura angelichiana, e nella “respirabilità” (breathingness), come la definiva, degli affreschi delle celle del dormitorio di San Marco, un esempio di rarefazione (simbolica, filosofica, stilistica) a cui tendere. Riconobbe, soprattutto nel connubio tra pittura angelichiana e spazio architettonico michelozziano, cioè tra arte-preghiera e sacralità di un luogo progettato per la vita cenobitica, un modello ineguagliato di relazione necessaria, quasi mistica, tra osservatore e opera d’arte.
Altrettanto prodiga di conseguenze è stata per Mark Rothko la frequentazione della Biblioteca Laurenziana di Michelangelo, nei suoi soggiorni a Firenze.

L’ingresso alla conferenza è libero fino ad esaurimento dei posti.
Marco Cianchi, nato a Firenze, si è laureato in storia dell’arte all’Università di Firenze, si è specializzato a Bologna e negli Stati Uniti dove ha svolto, prima alla Columbia Universtity di New York, poi alla Brown Universtity di Providence, Rhode Island, un lavoro di ricerca specifico su Harold Rosenberg e l’Action Painting americana. Ha insegnato Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Firenze, di cui è Professore emerito, e alla California State University International Program in Florence. Collaboratore di Carlo Pedretti, fra i massimi specialisti di Leonardo da Vinci, è autore di Le macchine di Leonardo, Becocci 1980; Leonardo da Vinci, Giunti 1996; Leonardo: anatomia, Giunti 1997; Leonardo. I codici, Giunti 1998. Sull’arte contemporanea ha pubblicato Harold Rosenberg, Action Painting. Scritti sulla pittura d’azione, Maschietto 2006 e Futur1sm00ggi, Pacini 2010.
Su Mark Rothko vedi anche su questo blog Il gesto di Pollock e il respiro di Rothko
Spero possiate registrare almeno dei frammenti per chi, come me, non ce l’ha fatta a partecipare.
Nel caso, vi ringrazio anticipatamente.
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Fra non molto, pubblicheremo il video sul nostro canale Youtube “Museo di San Marco Firenze” e ne daremo notizia sul blog. Saluti.
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