Anche quest’anno il Museo di San Marco, in esclusiva per l’Eredità delle Donne, partecipa con un reading fiammeggiante al Calendario OFF del Festival: “Sangue e fuoco, dalle lettere di Caterina da Siena”. Una scelta di lettere della grande mistica domenicana, Dottore della chiesa e patrona d’Italia, a cura dell’associazione culturale C.A.U., con la voce di Adele Scuderi, accompagnata al violoncello da Chiara Remorini, per la regia e l’adattamento di Sergio Amato.

Ispiratrice della riforma dell’Ordine domenicano, che ha avuto in Giovanni Dominici prima, e in Antonino Pierozzi e Girolamo Savonarola poi, i suoi epigoni più importanti per la storia del convento di San Marco, Caterina da Siena (Siena, 1347- Roma, 1380) è l’interprete di una teologia più affettiva che speculativa e di una spiritualità più attiva che contemplativa. Quasi analfabeta venne ammessa a sedici anni nel convento delle terziarie domenicane di Siena, dette “mantellate”, un’associazione di pie donne in stato vedovile, e lì imparò a leggere e scrivere, entrando in contatto con i suoi padri spirituali domenicani, tra cui spicca Raimondo da Capua che fu suo confessore e biografo, e con religiosi di altri ordini, francescani, agostiniani e gesuati.

Autrice di 381 lettere di turbinosa potenza linguistica, indirizzate a prelati, nobildonne, monache, sovrani e pontefici, Caterina raccolse intorno a sé una “famiglia” elettiva di poche decine di persone, uomini e donne, laici e religiosi, dai quali era comunemente chiamata “madre” e considerata maestra e profetessa. Di questa “bella brigata”, cinque uomini di stato laicale le fecero da segretari: una cancelleria vera e propria che l’assistette nella stesura delle lettere. L’edizione critica del suo epistolario, un monumento della letteratura medievale italiana (Caterina è la prima donna non solo in Italia ma in Occidente ad aver dato vita a un’opera di tale consistenza, in volgare) è cominciata nel 1940 ed è ancora in fieri. Il modello dichiarato è Paolo di Tarso, la loro espressività è più oratoria che poetica, la loro qualità è politica nelle intenzioni, ma non in senso mondano.

Caterina, pur non avendo mai criticato apertamente la divisione di funzioni tra i sessi nella Chiesa e nella società del suo tempo, che le assegnavano un ruolo secondario e uno status di perpetua minoranza, si è sforzata di andare oltre le differenze di genere, rovesciando dall’interno le barriere tradizionali, dando prova col proprio esempio che una donna come lei, di modeste origini e incolta, poteva impegnarsi nella vita pubblica e assumere ruoli tipicamente maschili di ambasciatrice e perfino di direttrice di anime e coscienze.

Se il tema di questa quinta edizione dell’Eredità delle Donne è l’esplorazione del rapporto tra donne, guerre e potere, Caterina da Siena può considerarsi a pieno titolo un’indomabile, appassionata e ardente messaggera di pace.
Il reading si svolgerà nel Chiostro di San Domenico all’interno del Museo nei giorni 21- 22- 23 ottobre alle ore 11.00.
L’accesso è consentito solo su prenotazione, telefonando al numero 055 088 2000, e previo pagamento del biglietto d’ingresso al Museo, da acquistare al momento.
Il festival è realizzato da Elastica, con la direzione artistica di Serena Dandini, ed è promosso e sostenuto da Fondazione CR Firenze, con il contributo di Gucci, la co-promozione del Comune di Firenze e il patrocinio della Regione Toscana.
Info: Museo di San Marco
Piazza San Marco, 3 50121 Firenze
Tel. 055 0882000
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