Savonarola e la canzone italiana, fra rabbia e ironia. Una voce scomoda che ancora ci provoca. (prima puntata)

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Arrabbiato, indignato, tagliente fino al sarcasmo. Nemico dei potenti, delle furbizie e delle ingiustizie, contestatore di conformismi e perbenismi, scomoda voce profetica, che, dal pulpito di verità del rogo, grida contro la bassezza morale, politica e intellettuale del mondo. Soprattutto quello di oggi. Così appare Savonarola in tre canzoni italiane che, nel decennio 2004-2014, hanno inaspettatamente citato il frate ferrarese, attuale più che mai. Per meglio apprezzarne musica e testi, dedichiamo un breve articolo ad ogni canzone.

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Cominciamo dal brano più recente, Come Savonarola di Eugenio Finardi, che fa parte di Fibrillante (Universal, 2014), ultimo lavoro del cantautore milanese di madre americana, a distanza di quindici anni dall’ultimo album di soli inediti in italiano, Accadueo (1998). Dopo le ricerche musicali e introspettive di Nuovo Umanesimo Tour, Finardi ritrova in Fibrillante la forza e l’ispirazione più rock degli anni ’70, sia nel sound che nei testi. Come Savonarola, sostenuta da una ritmica trascinante e dal ritorno delle tastiere elettroniche, è una canzone intensa e vera, dove un’ amara e sincera riflessione esistenziale genera un grido, un “urlo” profondo di rabbia e sdegno, che da interiore e personale si fa sociale, politico e cosmico. “Si dice che si nasce incendiari e si muore pompieri” – annota Finardi a margine della canzone – “Nel mio caso è il contrario, sono più furibondo che mai e non deve essere facile per la mia famiglia. Se solo riuscissi a vedere qualche segno di ribellione a questo tempo orrendo. Indignatevi!”. E’ l’urlo di Finardi, è l’urlo di Savonarola. Sarà anche il nostro urlo?

Alessandro Santini

Come Savonarola, di Eugenio Finardi

Non hai fatto un grande affare
ad andarti a innamorare
di uno come me
che sto invecchiando male
fra rabbia e delusione
e un futuro che non c’è

e il mondo che sognavo
e tutto ciò per cui lottavo
ora sembra inutile
hanno vinto i culi stanchi
gli arrivisti, gli arroganti
che più falsi non ce n’è

Urlo alla luna e al sole
le mie inutili parole
che nessuno sta a ascoltare
e allora ho voglia di bruciare
gridando a squarciagola
come Savonarola

Bisogna esser qualunquisti
aggressivi e opportunisti
per riuscire ad arrivare
io ti giuro ci ho provato
a esser calmo e controllato
ma non son tipo da tacere

io in fondo sono quello
un disperato un Masaniello
che oramai può solo urlare
mentre economisti e professori
spacciano prediche e valori
per poterci poi sfruttare

Urlo alla luna e al sole
le mie inutili parole
che nessuno sta a ascoltare
e allora ho voglia di bruciare
gridando a squarciagola
come Savonarola

So che ti faccio soffrire
con le mie facce scure, la mia negatività
ma devo solo ritrovare
un nuovo modo di lottare
per la nostra dignità

e una vita che sia umana
più libera e più sana
di giustizia e verità
guarda i nostri figli spenti
dal vuoto che han davanti
senza possibilità

Urlo alla luna e al sole
le mie inutili parole
che nessuno sta a ascoltare
e allora ho voglia di bruciare
gridando a squarciagola
come Savonarola

Urla alla Luna e al Sole
tutte quante le parole
fino a farti ascoltare
abbi coraggio di bruciare
gridando a squarciagola
come Savonarola

Urla…Urla…Urla…Urla

comesavonarola

 

vai alla seconda puntata (Caparezza, Sono il tuo sogno eretico)

vai alla terza puntata (Giorgio Canali e Rossofuoco, La fine del mondo a Ferrara)

Per saperne di più:

Sito ufficiale di Eugenio Finardi: www.eugeniofinardi.it

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