Sant’Antonino Pierozzi nel Museo di San Marco: i video della presentazione del nuovo Quaderno di studi

Lo scorso 19 gennaio, nella Biblioteca monumentale di Michelozzo, è stato presentato Sant’Antonino Pierozzi nel Museo di San Marco, il Quaderno di studi dedicato a Sant’Antonino nel quinto centenario della sua canonizzazione (1523-2023), edito da Sillabe e finanziato dai Friends of Florence. Come a volte succede, quando la qualità degli interventi supera la ritualità dell’occasione, più che una presentazione a molti è sembrata una vera giornata di studi sul Santo, con approfondimenti sulla sua popolarità fuori Firenze, la sua vocazione religiosa e politica, la sua iconografia.

Come è nostra consuetudine, abbiamo documentato gli interventi dei relatori per consentire anche a chi non c’era di farsi un’idea della molteplicità di un personaggio come Antonino Pierozzi, che il Museo ha voluto celebrare con una pubblicazione, due restauri, una mostra e un nuovo allestimento della cella dove, secondo la tradizione, visse negli anni del suo priorato a San Marco.

Prima dei tre interventi, affidati a esperti studiosi che hanno letto, ciascuno attraverso le proprie lenti, il Quaderno su Sant’Antonino, Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana, ha salutato il pubblico in sala e invitato a fare altrettanto Alessia Bettini, Vicesindaca del Comune di Firenze, Assessora alla cultura, al turismo, alla partecipazione, alla cittadinanza attiva, alla manutenzione e decoro, presente in platea.

Angelo Tartuferi, Direttore del Museo di San Marco, ha introdotto gli altri relatori, spiegando in che modo il museo ha inteso rendere omaggio a Antonino Pierozzi, così come nell’ottobre del 2022 aveva fatto con Girolamo Savonarola, usando cioè gli strumenti conoscitivi, museografici, di restituzione e valorizzazione che competono a un istituto museale statale.

Elisa Bonini, in rappresentanza dei Friends of Florence, finanziatori del Quaderno di San Marco e del restauro della tela con Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso, eseguito da Lisa Venerosi Pesciolini, ha portato i saluti di Simonetta Brandolini d’Adda, presidente dell’associazione.

Massimo Mancini OP, docente alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna di Bologna e postulatore generale dell’ordine domenicano, si è soffermato sul significato storico e religioso dell’Osservanza e sulla diffusione del culto di Sant’Antonino fuori da Firenze.

Francesco Salvestrini, docente di Storia Medievale all’Università di Firenze, esperto di ordini religiosi, ha inquadrato Antonino Pierozzi nel contesto storico e sociale del suo tempo, tentando un audace confronto tra la figura di Antonino e quella di Savonarola, entrambi priori di San Marco, uno canonizzato e l’altro condannato a morte per eresia, pur predicando, entrambi con la stessa veemenza, l’osservanza alle Costituzioni domenicane.

Infine Aldo Galli, docente di Storia dell’arte Moderna all’Università di Trento, ha analizzato in profondità la tela con Sant’Antonino ai piedi del Crocifisso, osservandola da un punto di vista storico artistico, valutando stilisticamente e criticamente la plausibilità dell’attribuzione a Piero del Pollaiolo.

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