Sabato 12 settembre hanno visitato il Museo di San Marco il Presidente di Fiat Chrysler Automobiles John Elkann, insieme alla moglie Lavinia Borromeo e ai tre figli, e con il Segretario Generale della Biennale internazionale dell’Antiquariato di Firenze e membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi, Fabrizio Moretti.
Ho accompagnato gli ospiti in una lunga e approfondita visita del museo, che ha suscitato in loro vivo interesse e apprezzamento. John Elkann ha ricordato la sua unica visita precedente all’età di otto anni, accompagnato dal nonno Gianni Agnelli. Tutti hanno compreso molto bene il connotato particolare di questo luogo, nella sua qualità di complesso storico del primo Rinascimento fiorentino arrivato ai giorni nostri sostanzialmente inalterato. Il gruppo si è soffermato a lungo soprattutto nella sala capitolare e al primo piano, ammirando quasi ognuna delle celle del dormitorio e sostando per molto tempo nella splendida biblioteca di Michelozzo.

Grande interesse ha suscitato nel Presidente Elkann la colorazione verde originale del celebre ambiente, riemersa nel corso dei restauri della fine degli anni Novanta del secolo scorso, lasciata in vista nella VII campata della parete ovest. Ho sottolineato che tale colorazione ricorreva anche in altre importanti biblioteche storiche (ad esempio, la Malatestiana di Cesena o quella del convento di San Domenico a Bologna) e che essa era fondata sui profondi significati che il colore verde aveva assunto nella tradizione cristiana: giustizia e prosperità, vera fede, vita eterna, speranza. Tali concetti sono ripresi e illustrati soprattutto negli scritti di Isidoro di Siviglia (560 circa – 636), e resi attuali anche nella Firenze del Quattrocento dalle considerazioni di Marsilio Ficino (1433-1499), che in accordo con il Dottore della Chiesa spagnolo sottolineava anche le virtù ristoratrici del colore verde all’interno delle biblioteche, a beneficio di coloro che affaticavano gli occhi sui manoscritti nell’intero arco della giornata.

E in maniera puntuale e interessante John Elkann mi ha fatto osservare che il colore verde è alla base anche della ristrutturazione dell’importante Biblioteca di Palazzo Branciforte a Palermo, realizzata da Gae Aulenti nel 2012, verosimilmente in ossequio a questa illustre tradizione culturale.

Anche a nome del Direttore regionale Stefano Casciu, ho invitato il Presidente Elkann a tornare a visitare molto presto il museo, dopo l’inaugurazione del nuovo allestimento dei dipinti del Beato Angelico, di cui egli ha ben compreso l’importanza strategica.
Angelo Tartuferi