Dopo 14 mesi, il 20 febbraio scorso è stata riaperta la Biblioteca monumentale, capolavoro architettonico di Michelozzo, costruita per volere di Cosimo il Vecchio dei Medici come “biblioteca pubblica”, destinata non solo ai frati del convento ma a tutti gli studiosi, anche laici. Fra i luoghi più amati dai visitatori del museo, custodisce una straordinaria collezione di codici miniati del ‘400, alcuni dei quali illustrati da Beato Angelico e dai suoi collaboratori. I lavori di restauro hanno riguardato la pavimentazione e l’impiantistica, ma anche la riapertura delle antiche finestre e la migliore esposizione di due tavole di scuola dell’Angelico.
L’intervento, realizzato con uno stanziamento di 150.000 Euro, ha consentito di sostituire la pavimentazione risalente al 1955, ormai compromessa in più punti, con mattonelle nuove ma realizzate a mano e cotte con tecniche tradizionali in forni a legna. Il disegno della nuova pavimentazione nasce dallo studio filologico di biblioteche coeve, come la Malatestiana di Cesena, e dall’osservazione del pavimento del dormitorio di San Marco. Qui il disegno continuo del cotto, disposto “a spina”, è interrotto in alcuni punti strategici (come all’ingresso della stessa Biblioteca) da campiture di mattonelle disposte a ghiera. Con il restauro, le stesse campiture sono state riprodotte in Biblioteca, secondo un modulo quadrangolare di mattonelle che scandisce le campate e circonda le colonne.
Oltre al rifacimento della pavimentazione, i lavori hanno riguardato l’impiantistica (riscaldamento e aria condizionata, rilevazione incendi, apparati elettrici). Da sottolineare, inoltre, la riapertura delle finestre quattrocentesche sul lato sinistro della sala, finora tamponate, che consente di recuperare l’illuminazione originaria della Biblioteca, con la luce naturale, pur schermata da impannature, proveniente sia da est sia da ovest, che si concentra nelle navate laterali (dove erano i banchi con i libri e oggi le vetrine con i codici), lasciando in leggera penombra il corridoio centrale.
Sono poi state aggiunte due vetrine che permettono di ammirare da vicino due tavole, erudite e affascinanti, dipinte da Zanobi Strozzi, miniatore e pittore collaboratore di Beato Angelico: la Scuola di San Tommaso d’Aquino e la Scuola del Beato Alberto Magno. Infine, in fondo alla Biblioteca, oltre a due vetrine didattiche sull’arte della miniatura, è stato collocato un touchscreen che consente di sfogliare le pagine dei codici miniati del museo, con le immagini dipinte da Beato Angelico e dalla sua bottega.
A.S.