Carlo Dolci e il Ritratto del Beato Angelico: la storia dell’opera secondo le fonti

Nella Serie degli uomini. I più illustri in pittura, scultura, e architettura del 1775 è contenuto l’Elogio di Carlo Dolci in cui è citato il Ritratto del Beato Angelico: «Fattosi notissimo il suo valore, fu creduto degno di essere ascritto nel numero degli Accademici del Disegno; il che seguì nell’anno 1648, di sua età trentaduesimo: e siccome avvi il lodevol costume, che chiunque ottiene un tale onore, debba lasciar all’Accademia una qualche opera di sua mano, o qualche ritratto di antico eccellente Pittore; egli prese l’incarico di dipigner quello del Beato Giovanni Angelico Domenicano, che non era stato ancora fatto, onde procurato da Roma il disegno della di lui effigie ricavato dall’antico basso-rilievo, che presso al di lui sepolcro conservasi nella Minerva, condusse a fine con somma accuratezza i ritratto, e ne riportò l’applauso di tutti i Professori» (Serie degli uomini 1775, p. 33).

Nella Descrizione dell’I.e e R.e Accademia delle Belle Arti di Firenze di Carlo Colzi del 1817, della quale l’autore illustra l’origine e una meticolosa «memoria delle cose vedute» (Colzi 1817, p. 6) al suo interno, si legge: «110. Un Ritratto, che credesi quello del Beato Fra Giovanni Angelico da Fiesole. Carlo Dolci» (Ivi, p. 54), esposto nella Galleria dei Quadri detta anche Galleria di Mezzogiorno (Ivi, p. 26). Nel 1860, nella Guida di Firenze e suoi contorni, il quadro è ancora rilevato presso l’Accademia delle Belle Arti nella Sala dei piccoli quadri: «27. Carlo Dolci. Ritratto di Fra Giovanni Angelico da Fiesole» (Guida di Firenze 1860, p. 180). Il dipinto è nuovamente documentato nella Descrizione degli oggetti d’arte della Reale Accademia delle Belle Arti di Firenze del 1864: «27. Carlo Dolci. Il ritratto di Fra Giovanni Angelico da Fiesole» (Descrizione degli oggetti d’arte 1864, p. 36) conservato nella Sala (o Galleria) dei quadri piccoli in cui è riunita una collezione «assai importante di piccoli quadri di celebri Maestri Antichi» (Ivi, p. 33).

Nel volume Una settimana a Firenze. Guida illustrata della città e dei suoi contorni del 1871 il quadro è ancora situato presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, in via Ricasoli 66, nella Sala dei «quadri piccoli» (Una settimana a Firenze 1871, p. 75). «Quando nel 1648 l’Accademia di Firenze gli aperse le porte, egli presentò il ritratto di Beato Angelico» («Emporio Pittoresco» 1884, p. 289), si legge qualche anno dopo nell’ “Emporio Pittoresco” del 1884, storico giornale settimanale illustrato che pubblicava articoli e illustrazioni riguardanti le arti, i monumenti, i ritratti dei principali personaggi storici del Risorgimento italiano e racconti di tradizione locale. Nello stesso anno il dipinto è inserito nella Sala Terza della Galleria fiorentina e descritto nella Guida della R. Galleria Antica e Moderna e Tribuna del David di Eugenio Pieraccini: «63. Ritratto di Fra Giovanni Angelico. A. m. 0,56. – L. m. 0,44. – Tela mez. fig. Voltato di terza col cappuccio in testa sopra la quale inalzasi un chiarore a guisa di stella. Questo ritratto è stato sempre all’Accademia essendo stato fatto per essa. Lo ricavò Carlo Dolci da un disegno tolto dal bassorilievo che conservasi nella Minerva presso il sepolcro del Frate» (Pieraccini 1884, p. 123).

Più recentemente, nel 1927, di Dolci è indicato che «la sua pittura mistica sta a quella del Beato Angelico, come la fede pomposa del Seicento sta a quella umile e prosternata del secolo XV» (Mottini 1927, p. 391). Il quadro è infine documentato e segnalato prima del 1932 presso la Galleria dell’Accademia di Firenze, ma trasferito nello stesso anno nel Museo di San Marco (Carlo Dolci 1616-1687 2015, p. 222). Il Ritratto di Beato Angelico è inoltre presente nell’inventario 1890 dell’Ufficio Ricerche e Centro di Documentazione del Polo Museale Fiorentino al n. 8689. Dalla scheda digitale si apprende che il dipinto è stato originariamente esposto presso: Monastero di San Niccolò di Cafaggio, Chiesa e monastero di San Niccolò di Cafaggio, Galleria dell’Accademia, Firenze; Convento di San Marco, Museo di Marco, Firenze, aprile 1932 (data di ingresso); Castello di Montegufoni, Montespertoli, Montagnana Val di Pesa, 24/11/1942 (data di ingresso); Convento di San Marco, Museo di San Marco, Firenze, 19/07/1945 (data di ingresso). Nell’Archivio Fotografico e Inventari delle Gallerie degli Uffizi l’inventario 1890 reca le medesime notizie identificative relative al dipinto di Dolci, confermando le precedenti provenienze registrate nel corso degli anni, il restauro eseguito da Lucia Biondi nel 2015 e l’ultimo passaggio, datato al 19 luglio 1945, dal Castello di Montegufoni all’attuale ubicazione presso il Museo fiorentino di San Marco.

Fonti

Serie degli uomini. I più illustri in pittura, scultura, e architettura. Con i loro elogi e ritratti incisi in rame, In Firenze, Nella Stamperia Allegrini, Pisoni e Comp., 1775, Tomo XI.

Bibliografia

Carlo Colzi, Descrizione dell’I.e e R.e Accademia delle Belle Arti di Firenze, Firenze, Presso Niccolò Carli, 1817.

Guida di Firenze e suoi contorni con vedute e pianta della città. Quarta edizione, Firenze, A. Bettini, Editore-Librajo, 1860.

Descrizione degli oggetti d’arte della Reale Accademia delle Belle Arti di Firenze, Firenze, Tipografia Calasanziana, 1864.

Una settimana a Firenze. Guida illustrata della città e dei suoi contorni, Venezia, Stab. Lib. Tip. Lit. di C. Conn Ed., 1871.

«Emporio Pittoresco», XXI, n. 1060, 1884.

Eugenio Pieraccini, Guida della R. Galleria Antica e Moderna e Tribuna del David di Eugenio Pieraccini, Firenze, Tipografia dei Fratelli Bencini, 1884.

Guido Edoardo Mottini, La pittura italiana. Da Leonardo al Tiepolo, In Milano, Società Editrice Unitas, 1927.

Carlo Dolci 1616-1687, catalogo della mostra (Firenze, Galleria Palatina – Palazzo Pitti, 30 giugno – 15 novembre 2015), a cura di Sandro Bellesi, Anna Bisceglia, Livorno, Sillabe, 2015.

Sitografia

treccani/enciclopedia/carlo-dolci

catalogo.fondazionezeri.unibo.it

https://catalogo.beniculturali.it

http://www.polomuseale.firenze.it/inv1890, n. 8689